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lunedì 18 febbraio 2013

QUALCHE PICCOLO CONSIGLIO PER FARE UN BUON TRADING - quarta parte

Ritorna, con la quarta parte, lo speciale dedicato ai piccoli consigli per fare un buon trading,che abbiamo deciso di spostare un pò più in là nel tempo, rispetto a quanto previsto, per dare il tempo di rispondere alle tantissime mail ricevute sull'argomento(per visionare le parti precedenti,vedi parte prima ,parte seconda e parte terza ) .



In questa occasione, affrontiamo uno degli aspetti più importanti,di quelli che fanno davvero la differenza,nell'approcciare nella maniera giusta,soprattutto operativamente,il proprio trading,ossia la definizione del trend(ammesso ovviamente che ce ne sia uno).

Tutti i titoli,come sappiamo,possono essere sostanzialmente in tre fasi: rialzista,ribassista o in trading range(di fatto quindi senza un trend definito),fase questa che spesso è di continuazione del trend,ma che può essere anche di inversione,e la cui uscita generalmente fornisce forte direzionalità.

Ovviamente,indipendentemente dalla fase in cui si trovano,questo non significa che i titoli, se, ad esempio, sono rialzisti,salgono e basta,ma all'interno dei trend di fondo,regolari,con massimi e minimi crescenti,hanno dei movimenti correttivi senza modificare il  trend stesso.
E' davvero fondamentale definire questi aspetti per approntare le giuste strategie operative,soprattutto in base agli orizzonti temporali,agli obiettivi che mi pongo,e al profilo rischio-rendimento che la mia operatività si prefigge.

Prendiamo il caso di un titolo con un chiarissimo trend rialzista,su tutti i frame,giornaliero,settimanale e mensile,ossia Azimut.





Come potete vedere, al break rialzista della trendline ribassista che partiva dai massimi di fine 2009,avvenuta a inizio settembre 2012,il titolo ha avuto un andamento rialzista straordinariamente regolare e ordinato,con le correzioni che al massimo si sono spinte(cedendola solo in due  occasioni frazionalmente per una due sedute)fino alla ema a 25 daily.Da poco sopra 8 euro a oltre 13 senza fiato.Quale poteva essere l'unica strategia operativa sul titolo,soprattutto per chi voleva farlo multiday, con ottica di posizione, non altamente speculativa???? Long,dannatamente,maledettamente,esclusivamente long!!!!!Le possibili operatività sono molteplici,e vanno stabilite in base ai propri obiettivi e al proprio trading system.Personalmente,con segnali del genere,apro posizioni "pesanti",che dimezzo ogni qualvolta si ha  un eccesso di rialzo(con presenza di forti divergenze ribassiste) segnalato o sul 60 minuti o sul daily o da entrambi,lasciando sempre andare l'altra metà(fino a quando i grafici daily prima e weekly poi non mi confermano che la festa è finita),e riaprendo la metà chiusa ogni qualvolta vi è un movimento correttivo,soprattutto sulla ema a 25,con escursioni max sulla ema a 65 daily.

Andare short multiday su un titolo che ha dato segnali del genere è pura follia,significa potenzialmente puntare a guadagnare briciole,rischiando di trovarsi in loss pesantissimi.
Ecco perchè è fondamentale stabilire il trend.
L'unica possibilità di guadagnare in short su titoli cosi impostati è quella di farlo sfruttando i movimenti correttivi dati dall'accoppiata 30-60 minuti,meglio ancora se confermata da un sell anche sul daily(che indebolisce ulteriormente il trend di brevissimo).Ma l'ottica,badate bene,deve essere quella del mordi e fuggi,perchè state lavorando contro trend.



Solo andando sotto 11,9-12(livello attuale di controllo del mio trailing profit) Azimut potrà ampliare la sua correzione,pur sempre rimanendo nel trend rialzista di medio,fino a quando è sopra 10,8-11.

Prendiamo ora invece il caso di un titolo chiaramente ribassista da tantissimi anni ormai,ossia Telecom Italia.




Non penso sia difficile definire il trend del titolo,che sin dal lontano autunno del 2000 è sempre stato(e lo è tuttora)fortemente  ribassista di medio lungo,pur avendo avuto nel corso degli anni neutralizzazioni anche lunghe  di tale trend(vedi soprattutto periodo 2001-2007)ma costruendo sempre figure di continuazione del trend stesso,alla cui rottura puntualmente sono venuti violentissimi ribassi(vedi quello di inizio 2008).
Il grafico weekly parla chiaramente,non servono altre parole.

Quale poteva essere l'unica strategia operativa premiante su un titolo così impostato???
Short,dannatamente,maledettamente,esclusivamente short!!!!

Per cogliere movimenti contrarian(quindi long) su Tit,l'unica possibilità era attendere segnali dall'accoppiata 30-60 minuti,meglio se confermati dal daily(con indebolimento del trend in atto).
Come si può notare, ci sono stati sul titolo due grandi impulsi ribassisti,il primo marzo 2000-estate 2001,poi lunga neutralizzazione lateral-ascendente fino a inizio 2008,poi il secondo dall'inizio alla fine del 2008.
In ogni caso sia dal daily che dal weekly si vede chiaramente come trend e medie,salvo brevi e rare eccezioni,nel corso degli ultimi 13 anni hanno sempre confermato,premiandola, la strategia operativa di seguire il trend chiaramente in atto sul titolo.
Cosa deve fare il titolo per dare segnali di invertire il suo lunghissimo trend ribassista di lungo??? Rompere l'ampia area 0,9-1 euro al rialzo,con conferme da tutti gli indicatori e tutti i frame.
Dove è diretto il titolo nella fase attuale di conferma del trend ribassista???
L'ho già detto nell'ultimo report: 0,53-0,55 prima,0,4-0,45 poi.
Solo segnali dall'accoppiata 30-60,meglio se confermati dal daily,diranno quanto il trend di breve verrà allentato,con movimenti correttivi verso l'alto(che sono gli unici da utilizzare per andare long con ottica speculativa del mordi e fuggi).




Per finire vediamo un titolo in perfetto trading range(solo poi sapremo se di continuazione o di inversione del trend).




Come vedete,parliamo di Fiat.Il problema più grande dei trading range è quello che è necessario tempo per identificarli come tali(per ovvie ragioni),e la costante di queste fasi è che sul daily le medie mobili finiscono per essere molto meno affidabili di quando si è in un trend definito,mentre acquistano valore fondamentale i supporti statici che delimitano il range.Operativamente hanno regole diverse da quando si è in trend, e solo la fuoriuscita da queste fasi determina forte direzionalità,che non si deve assolutamente farsi sfuggire.

Come si vede chiaramente, area 4,8-5,2 è la barriera di chiusura dei long-apertura degli short dall'autunno 2011(ma se guardate sul weekly l'area era stata importante anche in precedenza) sul titolo.Area 3,25-3,35 è quella di apertura dei long-chiusura degli short.
Quando Fiat uscirà da questa fase di congestione,lo farà con grandissima direzionalità e vigore,e se questo sarà verso l'alto(caratterizzando dunque l'attuale fase come figura di inversione)il potenziale upside sarà davvero notevole,visto che anche sul weekly avremo fortissimi segnali up,con target 5,8-6 prima e 6,8-7 poi.

Viceversa, una uscita ribassista,che caratterizzerebbe l'attuale fase come figura di continuazione del trend, proietterebbe le quotazioni verso area 1,8-2 euro.In entrambi i casi dunque avremmo fortissimi movimenti potenziali davanti.


Per oggi è tutto.Alla prossima.

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