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domenica 3 febbraio 2013

QUALCHE PICCOLO CONSIGLIO PER FARE UN BUON TRADING - terza parte


Torniamo ancora una volta con la terza parte dello speciale "Qualche piccolo consiglio per fare un buon trading",che tanto successo ha riscosso nelle scorse settimane,con l'obiettivo oggi di dare alcune indicazioni e alcuni suggerimenti a chi vuole posizionarsi sui mercati senza necessariamente seguirne i movimenti di brevissimo termine(chiaramente molto più erratici e difficili da cogliere),ma cercando di coglierne i trend di medio lungo,adattando cosi la propria strategia operativa a tale obiettivo.




Un metodo operativo che abbia questo obiettivo deve intervenire con scarsa frequenza,a meno di un cambiamento di scenario(solitamente si hanno trend rialzisti,trend neutrali di congestione-che possono essere di continuazione o di inversione-e trend ribassisti)o solo per alleggerire-nelle fasi di eccesso del trend-o aumentare-nelle fasi di debolezza del trend-l'esposizione sugli strumenti scelti.

Una scelta selettiva di etf,etc e azioni costituiscono la base di partenza migliore per realizzare questo obiettivo,tenendo conto ovviamente che una maggiore presenza  di titoli azionari renderà più volatile il mio portafoglio(per ovvie ragioni,sia in positivo-se sono bravo a fare lo stock picking-  che in negativo- se invece non sono cosi bravo),una maggiore presenza di etf (che per loro natura replicano passivamente gli indici,che chiaramente sono sempre meno volatili e meno rischiosi di un singolo titolo- per capirci,l'esperienza degli azionisti Saipem questa settimana non può ripetersi su un indice!!!!)renderà invece più regolare e privo di scossoni l'andamento.

Detto questo,è  assolutamente fondamentale capire che anche l'evento più violento e inatteso sui mercati   va inquadrato sempre nel contesto generale in cui questo avviene, e ovviamente le ricadute di tale evento possono essere ben diverse,soprattutto in termini di strategie operative,a seconda di quanto io sia bravo a identificare la fase,e dunque  il trend,in cui mi trovo.

Vi faccio un esempio pratico per farvi capire:
partiamo da un grafico settimanale  sp 500 per vedere il movimento 1986-1993.



 Se ci fate caso,l'ottobre 1987  è ricordato da tutti(trader giovani,ma soprattuto da quelli meno giovani) come uno degli eventi terribili avuti sui mercati finanziari. Per carità,non si può dire che non lo sia stato: fare un meno 35% in 3 settimane su sp500 non è poi un evento cosi frequente(non il meno 35%,ma le 3 settimane in cui si è realizzato).
Ma come potete vedere dal grafico, sebbene si sia avuto un movimento cosi violento,che dopo un primo recupero di un 20%, ha avuto necessità di altre 8 settimane(sempre con volatilità molto sostenuta) per trovare un equilibrio,il mercato è poi ripartito con molto calma e gradualità già a partire dalla fine del 1987 stesso,anche se ovviamente è tornato sui massimi da cui era partito il tonfo solo nell'estate del 1989. 
E' stata dunque la più classica grande opportunità di acquisto(nonostante tutti la ricordino come un evento shock). 

Perchè l'indice è ripartito e non ha continuato a scendere????
Semplicemente perchè le sue medie di lungo periodo hanno retto l'impatto violentissimo del sell off,e,dopo un ritest per verificarne la tenuta,il mercato è tornato alla normalità,con la volatilità in deciso rientro,costruendo una fase di accumulazione(di quasi un anno), terminata nel momento in cui la ema a 25 weekly ha incrociato al rialzo la 65,cui ha fatto seguito il deciso rafforzamento del mercato.

Vediamo ora una serie di altri esempi,analizzando sempre sp 500 nel periodo 1997-2002.




Un altra serie di eventi che provocarono una serie di scossoni sui mercati furono quelli che si realizzarono nel periodo fine luglio-inizio ottobre del 1998,anche questo periodo ricordato come nefasto dai più. 
La crisi russa e il fallimento del Fondo "fenomeno" LTCM (vedi qui )diede si uno spauracchio forte ai mercati,che ricordiamolo venivano da un rally di una regolarità straordinaria,quasi privo di grandi correzioni,con l'indice sp500 passato dai 450-500 di inizio 1995 ai 1150-1200 di luglio 1998.

Ma anche qui tutto si trasformò in una grande opportunità di acquisto,dato che il tutto si concretizzò in un doppio test della ema a 100 weekly(nemmeno si avvicinò alla 200),senza riuscire ad avere nemmeno il cross ribassista della 25 sulla 65. 
Prova ne sia che l'indice ripartì subito con immediato vigore,riassorbendo il meno 20% in pochissimo tempo,tanto che già nel gennaio del 99 aveva rinnovato i suoi massimi.

Le cose andarono diversamente,come potete vedere,nel periodo 2001-2003(in cui si videro gli effetti dello scoppio della bolla speculativa sui tecnologici). Non parlo di marzo 2000(anche se tutti ricordano questo come periodo nefasto,dato che in maniera più violenta inizialmente furono colpiti i tecnologici,con altri settori però che performarono meglio),dato che in realtà vi furono si correzioni molto forti,fino al test della ema a 65(simili a quelle viste anche prima),ma l'indice ancora nel settembre 2000 era tornato in prossimità dei massimi,da cui poi partì la fase di neutralizzazione del trend vera e propria,con la perdita graduale di tutte le medie importanti,il cross della ema a 25 prima sulla 65 e poi sulla 100,il primo segnale di inversione ribassista del trend e la successiva conferma,con pullback,del segnale di inversione stesso.

Come si può notare,quando arrivò il famoso evento dell'11 settembre 2001(attentati alle Torri gemelle) sp500 era in un trend ribassista-stabile-già da quasi 8 mesi. E quell'evento ne accelerò semplicemente il trend stesso,costruendo un minimo che fu però solo il secondo  più importante dell'intera fase bearish,da cui partì una prima fase di assorbimento degli eccessi molto articolata,ma che non impedì al mercato di rinnovare in maniera decisa i suoi minimi nell'estate-autunno del 2002,con ritest nel marzo 2003.

Per finire, un ultimo esempio. Sp500 2007-2009.



I massimi visti nell'ottobre 2007(1576) sono quelli assoluti,finora(dato che non siamo molto lontani al momento), su questo importantissimo indice americano.Con il movimento di gennaio 2008 si neutralizzò il forte trend rialzista partito nel 2003,ma solo nel maggio del 2008 si confermò l'inversione ribassista del trend. E quando arrivò la notizia del fallimento di Lehman Brothers, che tutti identificano come l'evento più nefasto degli ultimi anni,sp500 era in fase di ribasso confermata già da 4 mesi.

A che cosa devono servire tutti questi esempi che vi ho fornito sul più importante e seguito indice a livello globale???
Semplicemente a farvi capire che,qualsiasi cosa accada sui mercati,se voi avete ben chiaro la fase in cui vi trovate in quel momento potete tranquillamente fare a meno di farvi prendere dal panico o dall'euforia che gli eventi spesso finiscono per generare,individuando con esattezza se gli eventi stessi costituiscono una opportunità o un rischio,ridefinendo la  vostra strategia operativa in base alle valutazioni che ne conseguono,stabilendo con estrema chiarezza cosa fare.

Venendo ai nostri giorni,se guardate l'ultimo grafico allegato(vi rimando inoltre a tal proposito all'analisi fatta qui per maggiori considerazioni sulla fase attuale),sp500 potrebbe tranquillamente correggere fino ai 1280-1340 senza per questo dare ancora alcun segnale di inversione ribassista,ricordandovi che i tempi  e la velocità con la quale si realizzano le correzioni dai massimi fanno davvero la differenza(più impulsiva e  veloce è la correzione più probabilmente questa rientrerà dai suoi eccessi quantomeno).
Viceversa,se rompiamo i massimi visti questi giorni,molto probabilmente sp500 proverà ad andare a testare la trend che unisce i massimi storici in area 1590-1600.

Saranno i mercati stessi che ci diranno cosa fare:la cosa importante è saperne cogliere i segnali per tempo,e,di conseguenza,adeguare la nostra strategia operativa in base a questi segnali.

Alla prossima settimana con la quarta parte, dedicata a chi vuole fare trading piu di breve-brevissimo termine.

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