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martedì 9 luglio 2013

CONSIGLIO DI LETTURA: MAURIZIO PIGLIA - TRENT'ANNI DI RESTAURAZIONE. L'ECONOMIA USATA COME UNA CLAVA PER LA LOTTA DI CLASSE


Torna nei nostri consigli di lettura una persona da noi molto stimata e seguita sempre con grandissimo interesse, purtroppo non facile da intercettare con frequenza, che riteniamo davvero unica nel panorama dei commentatori finanziari, non solo per i contenuti espressi, sovente al di fuori dagli schemi tradizionali, ma soprattutto per i modi - ben evidenti a dire il vero soprattutto in video - veramente irrituali e senza fronzoli con i quali vengono comunicati.
Stiamo parlando di Maurizio Piglia.


Questo è il suo ultimo articolo: per chi ci legge troverà molti punti in comune con l'analisi di Piglia di quanto è accaduto la scorsa settimana(e accade da anni ormai).

L'intervento è tutto da leggere ovviamente, ma questa è la parte da tenere bene stampata in mente: " Nessuno che voglia minimamente imparare che la chiave di tutte le grandi crisi è l’iniqua distribuzione della ricchezza e l’eccesso di debito che viene creato per nascondere l’iniquità. Mentre giustamente il settore privato sta deleveraggiando uniformemente, ovvero rientrando dal debito, dalla leva,perche’ il settore privato (noi!) agisce in maniera razionale, da “buon padre di famiglia”, la finanza continua a leveraggiare, ad utilizzare il debito per speculare e gli Stati si indebitano per chiudere le voragini immense create dalle gestioni dissennate delle banche (soggetti privati!), per poi ovviamente a loro volta (gli Stati) essere costretti a rientrare dal debito, perche’ senno’ il mercato li punisce per i loro eccessi, eccessi di debito in cui si sono cacciati per salvare il leggendario libero mercato, il privato (loro!!), miglior gestore di qualsiasi cosa del pubblico, dal fallimento!".
La verità amici cari è tutta qui: il resto sono solo chiacchiere. Ed è inutile che vi logoriate su quel che faranno i mercati, perchè fino a quando la giostra continua a girare, tutti continueranno a fare i loro giri. La vera domanda però non è quando la giostra smetterà di girare - sappiamo molto bene peraltro cosa accadrà allora. La vera domanda è: è mai possibile che glielo abbiano lasciato fare tutto questo - con le relative macerie che via via han lasciato e lasceranno sul campo - senza che nessuno provasse nemmeno a battere ciglio???

Buona lettura.





Forse l’avete notato meglio, stavolta il mercato ha reagito esattamente come il drogato di metadone a cui minacciano di ritirare la dose. Crisi d’astinenza, minaccia all’infermiere con ago insanguinato/infetto, immediato e affrettato ripristino della dose. Tutto come prima…fino alla prossima volta.

Ritengo che il mio posto, qui, non sia di dirvi se il mercato scendera’ o salira’, ne’ di dipingervi scenari credibili o meno sul futuro, altri lo fanno meglio di me, e il fatto che io lavori con modelli e algoritmi (disegnati e “sofferti” con un amico, di quelli veri..) significa che il futuro non lo voglio prevedere;ma credo sia il caso, perche’ sapere e capire e’ meglio, di indagare come siamo arrivati fin qui.

Avete tutti ascoltato Mario Draghi, avete visto la reazione al sussurrato “tassi negativi”….bene, vi ritaglio una chicca :” “La politica monetaria non può generare crescita economica reale”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso di un’audizione all’Assemblea nazionale francese. “Se la crescita è in stallo – ha aggiunto Draghi – è perché l’economia non produce abbastanza o perché le imprese hanno perso competitività, e questo va oltre le possibilità di intervenire della Banca centrale”.

Sulla perdita di competitivita’…torno in un altro articolo.

La vera idiozia e’ questa: “perché l’economia non produce abbastanza”.

I Goebbels della produttivita’ ad ogni costo, non hanno nemmeno piu’ il pudore di mantenere un contatto con la realta’…proviamoci noi.
Siete un barista. Il bar e’ vostro, quindi, lavorate come due negri ( e’ un modo di dire…benigno, non me ne voglia chi di colore..). Avete un problema, fate circa 150 caffe’ la mattina, perche’ siete svelto…e ne vendete 120. Si’…buttate 30 caffe’.

Ma avete appena ricevuto la visita di un consulente della Mc Kinsey, laureato ad Harvard ed ex partner Goldman..e siccome voi avete fatto la terza media , vi ha convinto che il vostro e’ un problema di produttivita’. Allora, licenziate il garzone che vi dava una mano, sollevandovi dal carico di lavoro, vi colpevolizzate a morte perche’ vostra madre (lombarda) odiava i lazzaroni ( anche qui, modo di dire, conosco la matrice storica dell’ epiteto..) e vi incarognite a testa bassa…finalmente, fate 200 caffe’. Da soli ! Ne vendete sempre 120. Adesso ne buttate 80, e la sera siete cosi’ stanco che manco piu’ la televisione vedete (poco male..). E i 50 caffe’ che buttate al giorno vi costano largo circa come il garzone, che essendo senza lavoro, non compra piu’ il suo caffe’, che peraltro vi pagava regolarmente (scontato, va beh…mah) e quindi, mi correggo, di caffe’ ne buttate 81.

Risultatone!! Ci voleva un fenomeno per risolvervi il problema..

cito da un articolo semplice ma interessante su “Professional Consumer” DRAGHI E FOLLETTI SCALPITANO :

* ogni anno 30 milioni di autovetture restano invendute a fronte di 90 milioni di unità prodotte nel mondo;

* le Utility dell’energia, in Europa, hanno un 30% di sovraccapacità;

* le Poste italiane hanno il 20% di sportelli di troppo;

* 540.000.000 di tonnellate annue, il sovrappiù dell’industria siderurgica mondiale; solo in Europa + 80.000.000 rispetto alla domanda;

“perché l’economia non produce abbastanza”.

Nessuno che voglia minimamente imparare che la chiave di tutte le grandi crisi è l’iniqua distribuzione della ricchezza e l’eccesso di debito che viene creato per nascondere l’iniquità. Mentre giustamente il settore privato sta deleveraggiando uniformemente, ovvero rientrando dal debito, dalla leva,perche’ il settore privato (noi!) agisce in maniera razionale, da “buon padre di famiglia”, la finanza continua a leveraggiare, ad utilizzare il debito per speculare e gli Stati si indebitano per chiudere le voragini immense create dalle gestioni dissennate delle banche (soggetti privati!), per poi ovviamente a loro volta (gli Stati) essere costretti a rientrare dal debito, perche’ senno’ il mercato li punisce per i loro eccessi, eccessi di debito in cui si sono cacciati per salvare il leggendario libero mercato, il privato (loro!!), miglior gestore di qualsiasi cosa del pubblico, dal fallimento!

Siamo all’ultimo atto di 30 anni di restaurazione.

Questo ultimo atto è finire la completa devastazione della vecchia Europa, le sue Costituzioni, il suo welfare. dopo il trentennio di crescita tumultuosa e di instaurazione di queste politiche di welfare nei 50-’60-’70; questa restaurazione ha l’obiettivo di fare terra bruciata e rovine di popoli e di Stati Nazionali, di economie di società civili, attraverso politiche belliche neo-liberiste, che pervicacemente negano che la crisi sia una crisi di DOMANDA, di una classe lavoratrice sfinita dalla compressione dei salari e dalla distruzione sistematica del reddito disponibile.

Ma questo gruppo di falsi e complici…come puo’ non arrivare a capire che senza un’equa distribuzione del reddito nessuno comprera’ il loro superfluo, e fra poco nessuno comprera’ abbastanza del necessario…e quando manchera’ abbastanza necessario…

La Storia si ripete, nel 1898 l’avversione popolare contro tutte le istituzioni statali e coloro che le rappresentavano toccò il suo apice nell’allora breve storia di questa povera Italia. Fini’ che Bava Beccaris apri’ il fuoco coi cannoni sulla folla. Non siamo ancora li, ma sembra che i fenomeni dell’economia neoliberista proprio li’ vi vogliano spingere.

produttivita’

produttivita’

produttivita’ 

LINK ALL'ARTICOLO ORIGINALE DI MAURIZIO PIGLIA

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