Praticamente le fratture grafiche, con movimenti molto direzionali e decisi, dai massimi di fine gennaio in area 18000 sono avvenute con due colpi da knock-out: il primo in 4 sedute, complice il pretesto dato dal profit warning di Saipem e le relative ricadute su Eni, partito il 30 gennaio, che ha portato l'indice sui 16400 - dove l'indice ha stazionato per due settimane e mezzo; e il secondo per l'appunto quello suddetto di fine febbraio, dai 16800 ai 15500 in poche ore.
Per il resto il mercato è stato gran parte del tempo di una noia mortale, congestionato in pochi punti percentuali. Questo è un tipico comportamento delle fasi di congestione, propedeutiche però alla preparazione di movimenti molto piu direzionali e decisi, oltre che di più ampio respiro.
Ancora una volta i fatti hanno dimostrato che il nostro consiglio di operare con una operatività più veloce, alla "mordi e fuggi", si è rivelato finora fondato; e cosi sarà ancora - ve lo ricordiamo - fino a quando non verremo fuori, in maniera chiara e decisa, dai livelli che più volte abbiamo menzionato.
I titoli in questa fase stanno ruotando sia in termini di forza relativa, che di movimenti correttivi, con recuperi anche decisi, tutti però concentrati in poche sedute, se non a volte perfino in poche ore, salvo poi rimangiarsi tutto nei giorni successivi - vedi gli esempi recenti di Fiat e Generali.
Rimaniamo dunque in territorio neutrale, senza però allontanarci più di tanto dai supporti chiave, che comunque continuano a venire testati e puntualmente a garantire tenuta e rimbalzi, per ora.
Sappiamo molto bene la valenza dei 15-15200, in termini supportivi, cosi come sappiamo bene l'importanza dei 16200-16250, come resistenza, per questa fase di neutralità, anche se per parlare di ripristino di direzionalità rialzista avremmo certezze solo sopra 16600-16700.
La nostra idea continua ad essere che i mercati, soprattutto quelli forti, potranno continuare con la loro calma apparente e serenità ancora per un pò, ma difficilmente questa situazione si potrarrà oltre maggio-giugno, quantomeno per dare il via ad una fisiologica ma dovuta correzione articolata.
Se da un lato dunque, per il nostro ftse mib, è da vedere positivamente il fatto che,nonostante l'incertezza politica, la crisi acuta di alcune banche, il conseguente "rialzare la testa" dello spread,ed anche l'esplosione del caso Cipro, la situazione tutto sommato stia reggendo anche abbastanza bene, dall'altro lato il quadro complessivo, tecnico ed economico, sta continuando a deteriorarsi, e praticamente tutto si regge ora solo sulla "droga" iniettata nel sistema dalle banche centrali, che fa si che la fiducia e la tranquillità siano ancora presenti.
Fino a quando sarà così, difficilmente cambierà qualcosa di importante.
La domanda però è proprio questa: fino a quando reggerà????
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